Si definisce “insegna di esercizio” la scritta in caratteri alfanumerici, completata eventualmente da simboli o da marchi, realizzata e supportata con materiali di qualsiasi natura, installata nella sede dell’attività a cui si riferisce o nelle pertinenze accessorie alla stessa. Può essere pittorica o luminosa, sia per luce propria, che per luce indiretta.
L’installazione delle insegne è soggetta ad autorizzazione e, quasi sempre, anche ad un canone annuale.
Anche la Pubblicità su vetrine, vetrofanie, Targhe professionali, Palloni Frentai, Impianti provvisori, è regolata ma l’iter autorizzativo è più semplice.
Le insegne possono richiedere l’asseverazione:
– Insegne frontali
– Insegne a bandiera
– Insegnetenda retrattili
– Fari e Faretti
Oppure richiedere un inter autorizzativo più semplice:
– Pubblicità su vetrine – vetrofanie
– Palloni Frentai
– Targhe professionali
– Impianti provvisori
– Tende
In base alla luminosità o non luminosità delle insegne, cambiano ivincoli di montaggio e il CIP (canone iniziative pubblicitarie).
Impianti Pittorici a messaggio fisso, eseguito con tecniche di pittura murale, scritte adesive, incisioni ecc. Le insegne pittoriche sono le più diffuse, consentono un risparmio sul canone CIP e sono più semplici da montare.
Impianti luminosi o illuminati La collocazione è consentita su aree private o pubbliche, su pareti prive di finestratura o a ridosso di muri, pareti di recinzione o terrazzi.Il messaggio pubbicitario può essere definito indipendentemente dal numero di righe e gli impianti devono essere realizzati con materiali non deperibili ed essere dotati di certificazione della ditta che installa l’impianto.
Prevede il rilascio della Determinazione Dirigenziale di Autorizzazione per l’installazione dell’impianto pubblicitario, solo dopo l’acquisizione del parere di conformità espresso dalla Direzione Tecnica Municipale. Quindi considerando i 90gg come tempo di risposta massima alla richesta di autorizzazione, si potrà istallare l’insegna entro 3 mesi, e non prima del parere favorevole della Direzione Tecnica.
non applicabile in ambito storico o vincolato, consente di istallare l’insegna entro 10gg senza aspettare il parere di conformità, grazie all’asseverazione del tecnico. L’autorizzazione finale arriverà comunque entro 120gg dall’stallazione dell’insegna.
E' il tipo di insegna più diffuso, poichè si colloca frontalmente sulle proiezioni esterne degli accessi all' esercizio, compresi gli aggetti di eventuali portici. Possono essere luminose, illuminate o pittoriche. Il messaggio deve essere corretto nell'ortografia e comprensibile, generalmente è vincolato ad una sola riga, raramente a due righe. La disposizione verticale è possibile, ma anche questa è vincolata ad una sola riga. Vincoli sui colori, sulle lettere, sulle dimensioni e sulla disposizione variano da zona a zona e dalle specifiche condizioni al contorno. Sono necessari i premessi del proprietario del fabbricato o del condominio.
Trattasi di particolari tende, apposte nei sesti delle porte e delle vetrine degli esercizi. Sono un tipo di insegna generalemnte utilizzata da hotels e ristoranti di lusso, ma danno tono anche ad attività quali gelaterie, pasta all'uovo, bar e tabacchi, ecc. A differenza delle normali tende includono un messaggio pubblicitario, inserito a smalto, serigrafia o pellicola adesiva sul telone. Devono essere in pvc o materiali similari ed avere determinati requisiti di resistenza. Il telo delle insegnetende deve essere retrattile.
Sono insegne dal forte impatto visivo, poichè aggettanti e generalmente bifacciali. Si collocano sulle rampe di accesso o in corrispondenza degli accessi a raso dell'attività. Possono essere sia insegne luminose che pittoriche. Il messaggio può essere collocato in verticale o in orizzontale, considerando che le dimensioni massime ed i fomati dell'insegna sono vincolati. Tipicamente sono utlizzate dai tabacchi, dalle farmacie, dai pub e dai bar, ma si prestano per qualsiasi attività.
L'applicazione di pellicole adesive, vetrofanie o scritte a vernice all'esterno delle vetrine o sulla porta d'ingresso dell'esercizio costituiscono insegna o pubblicità, soggetta ad autorizzazione se superano il 25% della superficie delle vetrine ed a comunicazione per percentuali inferiori. Entro lo stesso limite è richiesta l'autorizzazione anche per insegne all'interno della vetrina, se superano i 300cm^2.
Anche se non corrrelati a dun messaggio pubblicitario o a modo di insegna, i fari ed i faretti in corrispondenza delle vetrine vengono assimilati a tutti gli effetti alle insegne con impianto luminoso. Necessitano perciò di autorizzazione al pari delle insegne con tanto di asseverazioni dell’impianto elettrico. Non necessitano di canone annuo CIP, ma viene considerata l’occupazione del suolo pubblico e le relative tariffe COSAP.
E’ un tipo di insegna pubblicitaria non molto comune, costituita da un pallone ancorato a terra sul quale è inserito un messaggio pubblicitario. Non sono utlizzabili in aree centrali e necesitano di asseverazione tecnica ed eventuale autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico. Concessionarie e grandi attività ne fanno uso, anche solo nel periodo dell’inaugurazione.
Sono tende apposte nei sesti delle porte e delle vetrine. Ricadono in una casistica analoga alle insegnetende, ma possono essere anche di tela e non necessariamente in pvc. I messaggi pubblicitari possono essere aggiunti o modificati, ma ci sono limiti sulla superficie che possono occupare. Anche il telo delle tende deve essere retrattile.
Sono le targhe in ottone o materiali analoghi poste all’ingresso o nelle zone comuni di studi professionali, associazioni, studi medici, attività commerciali o di consulenza, ordini ed associazioni. Rientrano tra gli impianti provvisori, quindi l’iter di rilascio è differente e meno compleso rispetto alle vere e proprie insegne. Ci sono vincoli sulle dimensioni, sui materiali e sui caratteri a seconda della zona e del contesto.
Il Municipio I rientra interamente nel centro storico vincolato, perciò per qualsiasi domanda di autorizzazione insegna è obbligatorio il procedimento normale ed è necessario il nulla osta della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Roma.
Il procedimento diventa perciò molto più articolato e anche più lungo in termini di tempistiche.
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